Recensioni

Juno

Scritto da: marc

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Sarà che oramai sto avvicinandomi ai 35, però ieri ho visto Juno e non è scattata la doverosa molla, o almeno non del tutto. Il film è ben fatto, i titoli di testa a dir poco fantastici, la colonna sonora, manco a dirlo degna ad accalappiare l'indie rocker nerd di turno, me compreso: infatti bastava un pezzo dei Moldy Peaches o Kimya Dawson nei punti giusti per farmi sciogliere il cuore gridando al capolavoro, lasciamo perdere poi i momenti in cui si inserivano i Belle and Sebastian o Cat Power.

Tutto molto fresco, insomma.. come la protagonista adolescente Ellen Page, davvero odiosa come un gatto attaccato ai cosiddetti, a differenza degli altri protagonisti che sembrano usciti pari pari dai Peanuts.
Come non si può parlare male, e giustamente, di piccole grandi produzioni come Il favoloso mondo di Amelie o Little Miss Sunshine o I Tenenbaum o Eternal Sunshine, questo film dovrebbe essere l'ultima next big thing del cinema indie-pendente e lo si guarda, ripeto, più che volentieri...ma che lo script sia poi stato rivisitato, per volontà dei produttori, da una giovanissima e famosa blogger americana per rendere lo slang molto più vicino alla realtà dei teenagers americani (ovvio che qui, più che mai, è obbligatorio vederlo in lingua originale), fa sembrare l'operazione più furba e ruffiana di come non appaia nelle sua bella e fresca confezione minimalista.

La lettura che darò sarà pure superficiale, però in un film che tratta con estrema leggerezza temi un po' pesanti, tutto è permesso: l'impressione è che la pellicola penda un po' troppo dalla parte della lista pro life di Ferrara (vi ricordate i Mudhoney di "Save your baby, kill the doctor!"?), con un finale più sconcertante che ridicolo (a movie about life, sempre e comunque). Ridateci Rosetta dei fratelli Dardenne, a questo punto o - rimanendo sul tema della commedia - The snapper di Stephen Frears.