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Il Grande Silenzio

Scritto da: D.D.

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Ger 2005

Dopo sedici anni di attesa il regista Groning riesce a filmare la quotidianità del monastero certosino La Grande Chartreuse sulle Alpi vicine a Grenoble. La motivazione di un' attesa così lunga sta nel fatto che i monaci non si ritenevano preparati spiritualmente per "mostrarsi" al mondo.

Non è assolutamente un film, ma un documentario molto meditativo e spirituale che porta inevitabilmente lo spettatore a riflettere, e questa prerogativa è qualcosa di sicuramente positivo, raro e purtroppo insolito per un prodotto, qualunque sia la sua tipologia, contemporaneo. Siamo abituati e bombardati da messaggi urlati, da scontri, offese, slogan insignificanti, da sondaggi, pareri, da persone che si arrogano il diritto di dire la loro su tutto non avendo le qualità e le competenze per farlo. Siamo appena usciti da una campagna elettorale che definire terribile e inquietante è fare un complimento all'intelligenza umana. Questi 162 minuti di silenzio riescono a riappacificare lo spettatore con il mondo vuoto dello spettacolo e dei media (intesi a tutto tondo). La macchina da presa ci mostra le giornate e le stagioni che passano tra piccoli riti, si sofferma su piccoli ma significativi particolari e i rispettivi rumori (su tutti la forbice che taglia la stoffa e le gocce d'acqua che cadono dalla ciotola-piatto da poco lavata). Il silenzio e la quotidianità sono spezzati solo dalle passeggiate domenicali nei boschi, che sono anche le sole occasioni tra i monaci. I gesti e i lavori più semplici sono svolti con la massima cura: come il monaco che spala la neve dall'orto cercando di non togliere e di conseguenza sprecare nemmeno un'oncia di terra con precisione e meticolosità "certosina". Il silenzio e la bellezza delle immagini della pellicola è spezzato dai versi, scritti, dell'antico testamento che permettono allo spettatore ulteriori spunti di riflessione.

Non trovo azzeccato il titolo perchè il film mostra una "visione" molto parziale del silenzio, non assolta, quindi l'avrei intitolato il piccolo silenzio. Seppure ci siano molti lati più che positivi e affascinanti non mi sento di consigliarlo a nessuno visto la particolarità della pellicola.