(2008), di Martin Scorsese

2006: i Rolling Stones sono in giro per il mondo con il loro A Bigger Bang World Tour; Martin Scorsese, da sempre loro grande fan, decide di filmarli nelle due date al Beacon Theatre di New York, sua città natale. Pur con qualche difficoltà, l'impresa riesce. Risultato: due ore di filmato con sedici canzoni della seconda data e due della prima, interrotte ogni tanto da interviste degli anni Settanta al gruppo e frammenti di altri brani, compreso quello che dà il titolo al film. Perché proprio Shine a Light? Perché questi ragazzacci dimostrano che a sessant'anni è ancora possibile far scintillare la luce del rock, stupendo persino chi non è loro fan. E come non stupirsi osservando i movimenti sfrenati di Jagger mentre gli Stones suonano con i loro validi turnisti? Chi poi conosce bene Scorsese non può che rimanerne soddisfatto. Il suo non è un semplice film concerto o un video live. Tutt'altro: è un invito a salire sul palco per entrare nell'anima di una delle più grandi band di tutti i tempi e vivere la magia dei loro più grandi successi e di canzoni meno note con l'aiuto degli ospiti speciali (Jack White, Buddy Guy e Christina Aguilera), della scenografia di Mark Fisher e dell'illuminazione di Patrick Woodroffe. Nulla sfugge all'attento occhio di Scorsese, regista pieno di energia che ha saputo portare il rock sullo schermo come nessun altro, sia nei film di finzione che nei preziosi documentari (suoi sono anche L'ultimo valzer, sull'ultimo concerto del complesso The Band, e No Direction Home, su Bob Dylan). Ciò non sarebbe stato possibile senza l'ausilio delle 17 telecamere piazzate in punti strategici. Il film si apre e si chiude con Jagger che preoccupato si chiede: "Come reagirà il pubblico davanti a queste telecamere?" Non si può che rispondergli "molto bene", visto che osservava solo loro! Da non perdere l'edizione per i cinquant'anni di carriera, arricchita dal backstage e da quattro performance extra.

Voto: 8/10