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Stand by Me - Ricordo di un'estate

Scritto da: Dj LT

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stand by me(1986), di Rob Reiner


A volte si diventa maturi prima dei diciotto anni; lo dimostra Stand by Me, film tratto dal racconto Il corpo della raccolta Stagioni diverse di Stephen King. Citata ormai dappertutto (come quasi ogni opera trasposta di King), la storia narra di quattro ragazzini che si incamminano alla ricerca del cadavere di un loro coetaneo travolto da un treno e che in due soli giorni imparano a rafforzare la loro amicizia, a far venire a galla i loro problemi, ad affrontare la vita. Ex attore del telefilm Arcibaldo e regista di soli due film, Reiner compie qui il balzo da gigante consegnando alla storia un film di grande qualità, semplice e per questo più diretto, più intenso e più efficace. Commovente e ironico, con attori giovanissimi e altri già più esperti (Kiefer Sutherland e John Cusack), Stand by Me è un tipico film anni 80 che riesce comunque ad imporsi e a dire qualcosa in più rispetto alle altre pellicole sul tema generazionale uscite in quel decennio. Si vive una volta sola: la vittima delle rotaie non ha potuto farlo, gli altri invece non possono sapere se hanno vissuto veramente, cioè se sono veramente cresciuti, ma ci provano con tutte le loro forze; solo da adulti troveranno il senso di quell'esperienza. Ogni momento può essere la nostra prova di passaggio e non tutti i quattro amici riescono a coglierlo: noi sapremo farcela? Buon montaggio, splendidi i panorami boschivi e magnifiche le canzoni anni 50, tra cui quella che dà il titolo al film. La maestria di Reiner sta nel aver unito sapientemente questi ingredienti ad una recitazione fine, ad una regia moderata e ad una sceneggiatura brillante nominata all'Oscar (lo scavo psicologico e l'immedesimazione con i protagonisti è fondamentale). Anche se quello che nel libro è solo il narratore qui diventa il personaggio principale perché simile al regista da bambino, King apprezzò molto l'opera. Il cast ebbe poi una fortunata carriera, così come i giovanissimi doppiatori dei quattro eroi. Consigliabile la visione in lingua originale per assaporare meglio lo slang dei giovanotti.


Voto: 8/10