(1968), di Andrew V. McLagen

Sinossi: un fuorilegge viene salvato dall’impiccagione assieme alla sua banda dal fratello che non vede da anni, prende in ostaggio una giovane donna che ha reso vedova durante una rapina e scappa verso il confine attraverso un territorio presidiato dai bandoleros (banditi messicani), inseguito da un ostinato sceriffo innamorato perdutamente della donna. Amore, rapporti familiari e amicizia sono i sentimenti alla base di questo western dai toni classicheggianti tratto da una soggetto del produttore Stanley Hough e sceneggiato da James Lee Barrett (La più grande storia mai raccontata e Berretti verdi); purtroppo sono quasi sempre abbozzati, così come i dialoghi e le situazioni, spesso stereotipate o già viste perché probabilmente riprese da classici del genere. Mancano pure la drammaticità e la dinamicità nelle scene d’azione a causa di una regia che procede quasi “per quadri”, non per scene. Anche se il cast vanta nomi di star  quali James Stewart, Dean Martin, Raquel Welch e George Kennedy solo per attirare gente nelle sale, i protagonisti riescono risultare naturali per le parti loro affidate e a suscitare negli spettatori le emozioni che dovrebbero trasmettere. Il vero pregio però sono le belle e armoniose musiche di Jerry Goldsmith. In definitiva McLaglen dimostra di conoscere ciò che narra e di aver appreso la lezione trasmessagli dal grande maestro John Ford per girare un buon western.

Voto: 5/10