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1997: Fuga da New York

Scritto da: Dj LT

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1997 Fuga Da New YorkUSA, 1981, regia di John Carpenter

 

Fuga da New York fu prodotto da Debra Hill (co-autrice di Halloween) e Larry Franco con un budget di circa 6 milioni di dollari e al botteghino incassò cinque volte tanto, diventando l’ennesimo film memorabile dopo Distretto 13, Halloween e The Fog. Originariamente ideato negli anni sessanta come un progetto per Clint Eastwood, venne riscritto da Carpenter nel decennio successivo come reazione allo scandalo Watergate assieme all’amico Nick Castle, che vi introdusse una buona dose di acido umorismo. In questo modo il regista riuscì a rappresentare in modo cinico e graffiante il suo disgusto verso il sistema e ad anticipare la disperazione e la delusione lasciate dagli anni ottanta nelle future generazioni. Tecnicamente è un film post apocalittico, dove prevalgono la fantascienza, il thriller e l’azione, ma ci sono connotazioni drammatiche, horror, comiche, satiriche e persino western; la maestria di Carpenter sta nel saper unire il tutto privilegiando le prime le prime quattro caratteristiche e mettendo le altre come piacevole contorno senza esasperarle. In questo 1997, dove il tasso della criminalità statunitense è arrivato alle stelle e i rapporti internazionali sembrano alquanto precari, l’Air Force One viene dirottato e precipita a Manhattan, diventata un carcere a cielo aperto. Non potendo inviare truppe sull’isola, il direttore del penitenziario offre all’ex-veterano “Snake” Plissken la possibilità di evitare la galera se penetrerà di soppiatto nel carcere e salverà il presidente; unico intralcio: ha meno di 24 ore per farlo o gli esploderanno le arterie. La fotografia dai filtri scuri, l’atmosfera quasi sempre notturna e il continuo controllo del tempo sono gli escamotages utilizzati per condensare in un’ora e quaranta un’intera giornata tenendo gli spettatori con il fiato sospeso. Il racconto infatti procede senza intoppi o buchi narrativi, tuttavia non avrebbero nuociuto un eventuale approfondimento della psicologia dei personaggi, dei dialoghi di maggior spessore o una maggiore vivacità nelle scene più rocambolesche. Comunque sia Fuga da New York resta un bellissimo e feroce racconto, un gioiello ricco di suspense e di vari colpi di genio, quali i semplici ma geniali effetti speciali e la musica tecno minimalista di Carpenter e Alan Howarth. Infine c’è Kurt Russell, che abbandona l’immagine da bravo ragazzo dei film Disney per impersonare il più cazzuto antieroe della storia del cinema. Anche Lee Van Cleef, Ernest Borgnine, Donald Pleasence, Isaac Hayes, Frank Doubleday, Harry Dean Stanton e Adrienne Barbeau sono stati bravissimi nel costruire con talento e idee originali i loro personaggi, tuttavia è “Snake” quello che darà origine ad un mito che ha ispirato la saga videoludica di Metal Gear e una serie di imitazioni malfatte, soprattutto in Italia. Questo giovane guercio “anarchico”, che se ne frega di tutto e di tutti, è l’alter ego del regista: non è né buono né cattivo, lotta semplicemente per sopravvivere in un mondo spietato governato da rapaci che pensano solo ai giochi di potere e che rende prigioniere delle persone che hanno colpe ben minori delle loro. Sono cambiate poi così tanto le cose?

Voto: 8/10