Recensioni

Manhattan

Scritto da: D.D.

Questo utente ha pubblicato 302 articoli.

USA 1979

Film obiettivamente bello e riuscito, da molti considerato il capolavoro di Woody Allen. Il regista interpreta la parte di uno scrittore televisivo preso dall'idea di scrivere un romanzo e impegnato nella gestione dei propri rapporti sentimentali, complicati a dir poco...

Il film si apre e si chiude con l'immagine dello skyline newyorchese, che per forza di cose entrerà nella storia della cinematografica e non solo. E' un vero atto d'amore alla propria città, il vero protagonista del film è il quartiere di Manhattan; il regista mostra sequenze meravigliose che denotano una vera adorazione della città (soprattutto la carrellata di immagini con cui si apre il film). L'unione di immagini e musica, di Gershwin, è decisamente azzeccata, perfetta, poetica, di un cinema d'altri tempi. Per la prima volta il regista si serve di un bianco e nero (di Gordon Willis) indimenticabile, tendenzialmente molto scuro e alternato a sequenze molto chiare. Film riflessivo, nel quale le consuete battute di Allen (a volte uniche mattatrici dei suoi film) sono solo un corollario sarcastico alla condizione dell'uomo. All'inizio del film il regista dice che Manhattan è "La metafora della decadenza della cultura contemporanea, la stessa carenza di integrità individuale che porta tanta gente a cercare facili strade stava trasformando la città dei suoi sogni in...": questa può essere l'interpretazione principe del film. Film delicato e molto bello ma incompleto: non riesce appieno nella difficile impresa di far identificare i personaggi con la città. Questo triangolo amoroso è tipico per il cinema di Allen ed è sicuramente riuscito, anche se non riesce a raggiungere la ferocia nei sentimenti di Truffaut. Il regista denota un forte amore per il cinema attraverso diverse citazioni (Fellini, Bergman, Brando, La Grande Illusione).

Due nomination all'Oscar per l'attrice non protagonista (Hemingway) e la sceneggiatura originale.