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Non c'è pace tra gli ulivi

Scritto da: D.D.

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Ita 1950

Un pastore di ritorno dalla guerra scopre di essere stato fregato del gregge e della donna da un piccolo usuraio locale. Ambientato come tutti i film neorealisti in un contesto reale, non in freddi teatri di posa, in questo caso in Ciociaria.

Il regista De Santis dimostra la sua militanza nel Partito Comunista (è stato uno dei pochi italiani ad essere stato invitato in forma ufficiale ai funerali di Stalin) con un film marcatamente politico incentrato sulla lotta di classe: infatti solo la lotta e l'unione può far trionfare la giustizia contro l'ingiustizia dell'abuso (vedi i pastori che si coalizzano contro la polizia per impedire la cattura e il relativo arresto dell'evaso (Raf Vallone). Film dove il bene e il male sono ben delineati: l'avido, tirannico Bonfiglio che grazie al suo potere e alla paura che suscita nei pastori incastra il buon Francesco.

De Santis si dimostra il regista delle donne, basti ricordare Riso Amaro e Roma ore 11, cosa abbastanza insolita per il cinema di allora. Si possono notare tratti in comune con l'antecedente Riso Amaro: due belli come protagonisti per far "sognare" il pubblico, soprattutto femminile; le donne nella raccolta delle olive che si dilettano e comunicano con il canto come le mondine; la Bosè si mette a ballare ma le sue movenze non riescono ad avvicinare la sensualità del woogy-boogy di manganiana memoria (forse perchè la Mangano era più carnale, passionale e aveva quei mitici pantaloncini molto succinti). Per alcune cose però è meglio del più noto Riso Amaro: non si focalizza troppo sulla storia d'amore, ma d'altro canto non riesce a raggiungere la sua coralità magica. Molto bella la figura (cinematograficamente parlando) dell'usuraio Bonfiglio interpretata molto bene da Folco Lulli (il meraviglioso Bordin de La Grande Guerra). La musica di sottofondo, tipica degli anni '50, è molto inquietante e sottolinea tutti i momenti drammatici del film.

La voce fuori campo, abbastanza insolita per i film neorealisti, è dello stesso regista De Santis.