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C.R.A.Z.Y.

Scritto da: D.D.

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Can 2005

Ambientato negli anni '70, racconta l'adolescenza problematica di Zach e di una famiglia americana come tante alle prese con i problemi di cinque figli maschi nell'età adolescenziale. L' azione si snoda attraverso il susseguirsi dei Natali e dei rispettivi ritrovi per onorare la festività: infatti il film inizia il 25-12-1960 quando il protagonista Zach nasce, e si conclude il giorno di Natale del 1981.

Il regista mette al centro del film i rapporti conflittuali e generazionali di Zach con il proprio padre. Infatti con la morte, in un qualche modo liberatoria, di un figlio il rapporto padre/figlio rinasce, anche grazie all'acquisizione di una tolleranza delle differenze da parte del padre. Questo film risulta troppo prolisso, nella sceneggiatura si vuole mettere troppa "carne al fuoco", si vogliono affrontare troppi temi: si svaria dalla omosessualità latente, e poi vera e propria, alla droga; il risultato finale è quello di avere accennato a tanto ma di avere sviscerato poco e in modo chiaramente superficiale. Si sofferma troppo sulle descrizioni di fatti spesso inutili per la narrazione filmica, troppo spesso va fuori tema.

Il canovaccio di fondo è molto inflazionato, e di conseguenza spesso scade nella banalità, nella ovvietà: la sensazione che produce è quella del "già visto troppe volte al cinema". Comunque nella sua interezza la pellicola risulta positiva, stilisticamente ben eseguita e diretta anche se non si possono trovare all'interno spunti geniali o, per lo meno, originali. La narrazione rimane sempre troppo "giovanile" e poco matura, problema, questo, di molti, troppi giovani registi. Film abbastanza facile e immediato che si riesce bene a seguire ed è molto fruibile al grande pubblico.

Molto bella la colonna sonora che ripercorre un'epoca: dai Pink Floyd a David Bowie. Vincitore senza troppi meriti del Sundace Festival.