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La Famiglia Passaguai

Scritto da: D.D.

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Ita 1951

Fabrizi ci racconta una giornata al mare, condizionata da mille disavventure, di una famiglia tutta da ridere. Commedia presa dal teatro di avanspettacolo dove Fabrizi era assoluto mattatore dell'epoca. In questa classica commedia degli equivoci fitta di divertenti gag Fabrizi si cimenta alla regia, alla sceneggiatura e come attore protagonista.

Commediola brillante decisamente riuscita per la fortunata alchimia che si instaura tra gli attori. La sua prerogativa è quella di non voler far pensare ma unicamente fare svagare il pubblico impegnato con i problemi della propria quotidianità: siamo nel 1951... Riscuote un grandissimo successo al botteghino, tanto che porterà il regista a girare due seguiti meno riusciti cinematograficamente parlando ma sempre molto apprezzati dal grande pubblico: La Famiglia Passaguai fa fortuna e Papà diventa mamma. Alcune situazioni sono irresistibili, come quella dell'anguria che si sussegue per tutto il film oppure come i continui "siparietti" tra il protagonista e "lo scocciatore bisognoso d'informazioni". E' comunque anche un bellissimo spaccato della nuova borghesia che sta nascendo dalle ceneri della dittatura fascista e la conseguente disgraziata guerra mondiale. Fabrizi anche in questo film dimostra il suo amore per la cucina e "il mangiarbene": ne è la prova il pranzo preparato con cura alla mattina prima di partire per la spiaggia. La spalla di Fabrizi è Peppino De Filippo che risulta molto appropriato, come di frequente con Totò, in questo ruolo di secondo piano ma fondamentale per la riuscita del film. Il figlio del Cavalier Passaguai ("Pecorino") è, come nel più celebre e bello Guardie e Ladri, un giovane Carlo Delle Piane che comincia la sua buona carriera di caratterista (fino al fortunato incontro con il regista Avati che lo incoronerà come attore a tutto tondo). Ave Ninchi è come al solito sugli scudi, interpretando il personaggio di moglie-padrona molto caciarona tipica della Roma di borgata.