SECRECY - Of Love and Sin

Postato in Il Pozzo dei Dannati

Scritto da: Sam2882

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(Ethereal Soundworks, 2009)

Voto: 65

Siete in un momento in cui vi sentite contenti o comunque positivi? Avete voglia di ascoltare un po' di metal “leggero”, senza troppo impegno? Allora I Secrecy sono la soluzione che fa per voi. Questa band portoghese, formatasi nel lontano 2001, mescola sonorità rock al love metal tipico degli Him, rendendo il lavoro di facile e piacevole ascolto. Last embrace, la prima traccia, presenta la voce della tastierista Lisa Amaral aggiunta a quella più grave di Miguel Ribeiro, rendendo il testo meno zuccheroso (dopotutto si parla di love metal, mica altro) e il ritmo ben radicato nella mente (sfido chiunque a non canticchiarla almeno una volta). Le tastiere sono molto presenti, come anche qualche assolo di chitarra: questo mi porta alla mente anche i nuovi Sirenia, ma più leggeri. I temi si incupiscono un pelo con The One that Death deserves to find: infatti qui passiamo sulla morte (amore e morte vanno a braccetto, noto sempre più spesso), ma sempre col pensiero fisso all'amata. Il brano si apre con una bella nota di growl (acuto, oserei dire) accompagnato dalle chitarre (e, a differenza di prima, con meno note della tastiera). La voce femminile di Lisa è meno accentuata, ma i suoi interventi sostengono bene i toni scuri di cui si è dipinto il brano. Con Don't leave me scarred si torna al suono più rockeggiante e meno gothic, infatti pure la vocce di Ribeiro è pulita (e assomiglia a quella di Villie Valo): tutto il brano sembra fatto apposta per accompagnare l'ascoltatore nei viaggi in macchina (ammetto di aver pure accelerato durante il ritornello), talmente canticchiabile che è. Nessuna traccia della voce femminile stavolta (forse perché è sufficientemente lieve di suo), ma qualche assolo di chitarra si. Con shadows call si va sempre più in direzione degli Him (c'è una somiglianza spettacolare), parlando ovviamente del fenomeno del momento: vampiri. Eccola qua la nota gotica che tutti aspettavano (a me tutti sti vampiri stanno un po' stancando...). Niente voci femminili, voce maschile bassa ma perfettamente riconoscibile, tastiera a mò di pianoforte ed altri strumenti per rendere il tutto adatto per il nuovo (o quasi) stile di vita giovanile: gli emo. The scarlet dawn riprende le stesse atmosfere precedenti senza però essere ripetitivo; infatti è tornata la voce femminile in lontananza, facendo proprio da eco. La tastiera usa per lo più suoni campionati che però si accompagnano bene alla voce resa roca dando più la sensazione di un metal retrò. A taste of love and sin è proprio la canzone che mi viene spontaneo canticchiare di più, specialmente quando arrivo in ufficio: il ritornello non è altro che tastiera e titolo del brano: più semplice di così... io proporrei questa come primo singolo e video, mi pare la più immediata per fare colpo sul pubblico. Sweet dark love oserei dire che può andare in coppia con shadows call, anche per i temi trattati: al contrario, qui la voce femminile regna sovrana assieme a quella di Ribeiro (i fan degli Him e dei Sirenia sicuramente la prenderanno in simpatia). Da segnare per la colonna sonora di un viaggio in macchina. Angel crimson tears, secondo me, è stata progettata per un concerto: darebbe il meglio di sé sul palco, mentre la folla composta per lo più da ragazzine urlanti inizia a saltellare e strillare. Tutto il ritmo è frenetico, le voci sono urlate... voglio vedere quanti rimangono fermi di sasso con questa canzone, senza nemmeno muovere un po' la testa (ha avuto questo potere su me, già già). Ci stiamo avvicinando alla fine dell'album; è la volta di Since you've gone away (ah l'amor perduto...): qui finalmente tirano fuori le unghie e dimostrano di poter fare qualcosa che rappresenti il metal vero e proprio! La batteria si fa sentire, le chitarre l'accompagnano senza essere invasive e la voce diventa roca come si deve... questo brano mi piace proprio, non c'è che dire. Siamo arrivati all'ultima canzone: another dimension... with angels and demons. Riprendendo il sound della canzone precedente, qui i toni sono mesti e angosciati, il ritmo si fa più lento e pesante; persino la voce di Lisa è più triste, il che da la sensazione di smarrimento adatta più a chi cerca una “quasi parvenza” di gothic metal (a metà via tra le altre canzoni più rockeggianti e il vero e puro gothic metal, fatto come si deve). Per riassumere il tutto, questo album è più consigliato a chi proviene da tutt'altro mondo musicale e vuole farsi una cultura di metal.