AISLING - Aisling/Trath Na Gaoth
(Einheit Prod./Masterpiece, 2006)
voto: 75
# PER CHI ASCOLTA: Pagan Black Metal, Asmegin, Borknagar, Bal-Sagoth
Che soddisfazione per chi come me ha iniziato a scrivere recensioni di demo dieci anni fa, vedere che alcune di quelle piccole band underground, hanno avuto una chance per farsi conoscere da un pubblico più vasto. Gli Aisling sono proprio una di quelle band: l’act triestino, che deve il suo nome alla lingua celtica (significa “Visione Onirica”), raccoglie in un unico cd l’omonimo album del 2002 e il Mcd “Trath Na Gaoth” dell’anno seguente, completamente rimasterizzati. Il sound dei nostri è un black sinfonico miscelato ad un viking folk assai malinconico che può riportare alla mente “For All Tid” dei Dimmu Borgir, ma anche lavori di band quali Asmegin e Borknagar. Le dieci tracce qui incluse sono, per come le percepisco io, un omaggio alle entità naturali: un inno ai venti, alla neve, ai boschi, ai laghi e alle divinità pagane del Valhalla. Nonostante il black metal proposto dall’orchestra triestina (che tra elementi in pianta stabile e guest consta di 10 persone) sia grezzo e primitivo, malinconici elementi invernali (il vento, le cornamusa, i violoncelli, chitarre classiche) contribuiscono a rendere il sound melodico e sognante, di facile ascolto anche per chi non ama particolarmente la brutalità del genere. Non sembra assolutamente di aver a che fare con una band italiana, tanto è il trasporto dei nostri nella loro musica nordica e tale è la loro bravura nel trasmettere emozioni ancestrali di terre distanti. La band è abile nel creare brani vari, fatti di cambi di tempo, di atmosfere che ci catapultano in tempi lontani; tristi melodie ci accompagnano nel corso del disco e si alternano a momenti di inaudita ferocia e ancora a breaks epici dove fanno capolino voci femminili soavi e recitati evocativi. Sono comunque le atmosfere incantate a rendere questo lavoro assai piacevole, a trasportarmi con la mente in un paese di fiaba fatto di castelli e maghi, draghi e guerrieri. Se volete, gli Aisling si possono accostare anche agli inglesi Bal-Sagoth, veri e propri paladini del fantasy black metal o agli Ulver del debut “Bergtatt” per quei bellissimi arpeggi acustici. Sono proprio curioso di ascoltare quali siano i nuovi sviluppi artistici del combo friulano, per capire nel corso di questi anni, come il loro sound si sia evoluto... Questa è musica fatta col cuore... emozionanti!
# MASSIMA ALLERTA: in tutto il disco si respira l’aria gelida del nord Europa...
# COLPO DI SONNO: "Laoìdhan Fogharach Na Dubachas", ma solo perchè è un episodio tranquillo posto alla fine del disco.