Slivovitz - Liver (2017)
Label: Soundfly
Issued: 2017
A trainare, un jazz n' funk digressivo eppure concrezionale, una sorta di substato jammoso dal quale si dipartono le mirabolanti evoluzoini dei singoli: chitarra, armonica (Mai per comando), soprattutto l'inarrestabile violino di R.V. (Mani in faccia, il singolo, Cleopatra et al.). Fanno contrappeso le blandizie aromatiche di gusto vagamente etnico, si dice così (Cleopatra, Egizia) e, di tanto in tanto, repentine compressioni prrrr-crimsoniane che raddrizzerebbero le orecchie di John Zorn (il finale di Mani in faccia, l'incipit di Cleopatra). Se anche il vostro cervello sbomballato, oltre a quello del sottoscritto, il jazz lo capisce più o meno quanto i cartelli stradali georgiani, riuscirete comunque a individuare affinità con certe cose dei Weather report, col frank Zappa irrequieto, per esempio, di Hot rats e, soprattutto, sarete deliziati dalla spericolata cover di Negative creep (da Bleach, Nirvana, 19ottantanove). Un album dal vivo, il primo della band, distribuito esclusivamente in vinile da un'etichetta indipendente napoletana. A dimostrazione che in giro c'è ancora gente con un certo pelo.
Sì però avrei fretta: Cleopatra / Negative creep
Due chiacchiere con la band
Q1 - Dr. Jazz e Mr. Funk. La indimenticata canzone dei Ladri di biciclette forse non era un capolavoro, ma il titolo secondo me sì. Il Mr. Hyde, nella vostra musica è il jazz o il funk?
A1 - Ognuno di noi ha un Mr. Hyde, ognuno di noi è scisso in più parti ed in buona sostanza la musica del gruppo si compone del confronto tra queste parti: rock, funk, improvvisazione, elementi di musica non occidentale, musica colta e sonorità elettroniche lottano per coesistere e tutte collaborano al suono slivovitz. Jekyll ed Hyde sono fisicamente compresenti e consapevoli l’uno dell’altro più o meno in ogni nostro brano.
Q2 - Un album pubblicato esclusivamente in vinile? Davvero? Come mai?
A2 - Il supporto in vinile sta vivendo un momento di entusiasmo, probabilmente questo è dovuto al fatto che i supporti di musica digitale sono stati completamente assorbiti dallo streaming e dai formati compressi facilmente reperibili a poco prezzo su internet. Il fatto che molte persone siano ritornate al vinile probabilmente indica che c’è ancora qualcuno che ha per la musica un rispetto tale da volerla possedere fisicamente sotto forma di oggetto. Inoltre essere costretti ad usare un impianto di riproduzione di qualità più alta delle normali casse del computer non può che stimolarci nella ricerca sonora. Non avevamo mai missato e masterizzato un vinile: è stata un’esperienza davvero coinvolgente.
Q3 - Perché proprio una cover dei primi Nirvana? Perché proprio Negative creep?
A3 - L’anno scorso preparammo una serata di sole cover rock per una rassegna speciale di un locale napoletano, alcune sono rimaste stabilmente nel nostro repertorio (National anthem dei Radiohead, Eat that question di Frank Zappa ad esempio), tra tutte queste l’arrangiamento che Marcello ha portato del pezzo dei Nirvana ha risuscitato in noi uno spirito adolescenziale fortissimo. È stata probabilmente l’ultima stagione globale di rock che il mondo ricorda ad esprimere un certo dissenso giovanile, oggi trovare qualcuno che abbia quella carica “eversiva” e che riesca a “bucare” il mainstream è impossibile. Una parte di noi non riesce ad accettare questa cosa tanto di buon grado…