Pino Scotto - Live for a dream (2016)
Label: Nadir music
Issued: 2016
Il metallonismo iconico e vaffanculoso dell'inossidabile Pino-tutt-altro-che-Scotto ripercorre, in questo ultimo episodio discografico, le fasi di un'intera, straordinaria, carriera. Il profilo è agiografico, volutamente agiografico, vaffanculosamente agiografico e i momenti di dibattito sono astutamente relegati alle collaborazioni (il chiaroscurale duetto con Fabio Lioni, abile vocalist dei Rhapsody/on fire, in Easy way to love, oppure quello XY-fattoriale con la sensuale Ambramarie) o, ancor meglio, agli inediti (in apertura le ottime Don't touch the kids e The eagle scream, dedicata a Lemmy K. proprio all'indomani della triste dipartita). Confortevoli sonorità per padiglioni consolidati: le canzoni appaiono quasi sempre inscritte in quel cono di metallo liquido delimitato dal soulful-slow-speed-metal targato Motörhead (We want live rock and roll) al tastier-fast-AOR targato ultimi-Rainbow (Space and sleeping stones) con qualche autoconvincente divagazione glam (A man on the road, il primo 45 coi Pulsar; Angus day). Ascoltate questo album a paletta la domenica mattina mentre eseguite un drive-by di sputi alla fermata dell'autobus davanti alla chiesa col dito medio alzato fuori dal finestrino.
Sì però avrei fretta: The eagle scream / Easy way to love