Agnese Valle - Ristrutturazioni

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Scritto da: Vanoli

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Agnese Valle RistrutturazioniMaremmano Records, 2020

 

 

 

Veniamo a un nome che ai vari appassionati di musica d’autore, quella con la M maiuscola, deve necessariamente suonare familiare, perché ad ogni prova è in grado di dimostrare tutto il suo talento: sto parlando di Agnese Valle, giovane artista romana che si sta costruendo un solido percorso, senza tentare in alcun modo le comode scorciatoie. E’ già nota perché può vantare collaborazioni preziose con i grandi della nostra canzone, perché ha già ottenuto importanti riconoscimenti nelle rassegne dedicate alla musica d’autore e, soprattutto, grazie al fatto che le sue variegate qualità (di autrice e polistrumentista) le riesce a declinare meravigliosamente tra i solchi di canzoni che lasciano spesso e volentieri il segno.

Non è da meno questo nuovo “Ristrutturazioni”, le cui soluzioni musicali ne rivelano il buon eclettismo, oltre che un invidiabile equilibrio formale e sostanziale tra pop, rock e moderno cantautorato. Non ultimo, e non è assolutamente un aspetto da poco, Agnese dalla sua ha quel tocco di originalità che non la fa assomigliare a nessuna delle (tante) brave colleghe emerse nell’ultimo decennio.

Ogni ascoltatore saprà poi di volta in volta, a seconda della propria indole, far pendere la bilancia sugli episodi più sbarazzini e diretti (come la vibrante “Cortocircuito”, la vivace “Cactus” o la più robusta “Fame d’aria”), oppure verso il lato più intimista e raccolto, ben esemplificato dalla toccante (e dai tratti poetici) “Come la punta del mio dito”, in duetto con il cantautore Pino Marino (a proposito di album interessanti, non perdete il suo recentissimo “Tilt”, che ne ha segnato un ritorno assolutamente fragoroso sulle scene), l’intensa e struggente “L’ultima lettera dell’astronauta” – per inciso la mia preferita del disco – o la delicata conclusione con “Scivola”. Ma sono pregevoli anche quegli episodi più particolari, in grado di staccarsi stilisticamente dai due “rami” principali dell’opera: un esempio è dato dall’ironica e ficcante “Il tonno”, un altro dall’orecchiabile “Ventilazione”, meravigliosa cover del brano di Ivano Fossati che ti cattura con la sua melodia e un arrangiamento coloratissimo. Menzione speciale va anche a “La terra sbatte”, in cui partecipa la Piccola Orchestra di Tor Pignattara, ispirata ai tragici fatti del Bataclan, con cui la Valle si è aggiudicata il Premio della critica Amnesty International sez. emergenti di Voci per la libertà. Insomma, l’avrete capito, non ci sono punti deboli in questo lavoro.

Agnese Valle è un’artista per la quale è difficile fare previsioni, nel senso che ha così tante potenzialità che non si capisce fin dove potrà arrivare… ma non sembra azzardato ipotizzarla tra i futuri nomi di punta dell’intero panorama musicale italiano.