Point Break

La pellicola fu un discreto successo al botteghino e negli anni è divenuto un “cult movie” tra gli appassionati del mare e del surf in particolare.
Narra la storia del giovane agente dell’FBI, Johnny Utah (Reeves), il quale viene assegnato con il compagno più anziano Angelo Pappas (Busey) ad indagare su una banda di rapinatori di banca chiamati gli “Ex Presidenti”, dato che costoro hanno l’abitudine di camuffarsi durante i crimini indossando maschere di ex presidenti degli Stati Uniti.
Il detective Pappas informa Johnny della sua teoria secondo la quale gli “ex presidenti” sarebbero dei surfisti che usano rapinare banche per finanziarsi un’estate tutto l’anno su di una tavola da surf.
Inizia così l’indagine con l’infiltrazione nelle “gang” di surfisti lungo le coste della California. Fino a quando il giovane poliziotto s’imbatte in una compagnia guidata da un capo carismatico con carisma da guru di nome Bodhi (Swayze). Egli immagina il surf come uno “stato mentale” e una filosofia di vita.
Il film è godibile, scorre senza intoppi per quasi due ore immerse nell’ambiente dei surfisti estremi che vivono in perenne attesa dell’onda perfetta. Non mancano le scene d’azione da “poliziesco” in piena regola con inseguimenti mozzafiato e spettacolari sequenze di “sky diving”.
Buona la recitazione del cast e la direzione della Bigelow.
Un film scacciapensieri che fa venire voglia di imparare il surf.
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